I droni postini

Apprendiamo oggi da un articolo dell’Unione Sarda che continuano i progetti per l’utilizzo dell’Aeroporto Militare di Decimomannu dopo la dipartita della Luftwaffe.

Dopo la fantasmagorica possibilità ventilata a dicembre di sfruttarlo come piattaforma di lancio per voli nello spazio destinati a ricconi vogliosi di vedere la Terra da molto in alto, ora una nuova e meno fantasiosa ipotesi viene proposta: usarlo in combinata con il poligono di Quirra nella sperimentazione ad uso civile del drone P.1HH della Piaggio Aerospace. Questo velivolo già solca i cieli di Perdasdefogu e Capo San Lorenzo da più di un anno, lo troviamo nel calendario delle esercitazioni fin dal primo semestre del 2016.

“È pensato per svolgere missioni di pattugliamento, missioni ISR (Intelligence Surveillance Reconnaissance), e per rispondere alle diverse minacce che spaziano dagli attacchi terroristici all’immigrazione illegale, alla protezione delle zone economiche esclusive e siti critici. Le apparecchiature montate sull’apparecchio lo rendono idoneo per la sorveglianza dei confini e di ampi spazi, ma anche per l’individuazione di specifici obiettivi, per il monitoraggio di zone disastrate da catastrofi e il monitoraggio ambientale.” Tratto da Wikipedia

Il raggruppamento temporaneo d’intesa comprendente U-Avitalia-Dass, Piaggio e Bcube ha vinto la gara di ricerca bandita dall’ENAC (Ente Nazionale dell’Aviazione Civile) nell’ambito del progetto nazionale per l’utilizzo civile di droni Piaggio progettati per scopi militari. La sperimentazione sarà finalizzata alla certificazione di idoneità del velivolo nel trasporto di merci.

Se già il sistema di sorveglianza (telecamere, satelliti e affini) risulta sempre più invasivo, appare chiaro come l’obiettivo dei droni postini non sia tanto quello di farci arrivare le lettere più velocemente (!!), ma di rendere normale nella nostra quotidianità l’essere costantemente sorvolati da velivoli che ci spiano.

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.