Quando il TAR strizza l’occhio alla Questura – Fogli di via obbligatori per gli antimilitaristi

C’era una volta il Tar, la Questura di Cagliari, la Digos, il Ministero dell’interno, i militari, i mangiatori di teste, i venditori di morte, i guerrafondai tutti d’accordo sul fatto che non basta sottrarre 37.374 ettari di territorio sardo per occupazione militare al calpestio civile, e non basta neanche interdire la navigazione, la pesca e la sosta per oltre 20 mila chilometri quadrati di mare per circa 300 giorni all’anno durante le esercitazioni.

Tutto questo all’allegra combriccola non basta ed usano le armi burocratiche come i fogli di via; così il Tar ha rigettato il ricorso di alcuni/e antimilitaristi/e contro la richiesta da parte della Questura di interdire il passaggio dei suoi abitanti in altre zone della Sardegna: resteranno in vigore per 3 anni i fogli di via da Teulada, Sant’Anna Arresi, Decimomannu e Arbus.

Con questi provvedimenti ribadiscono il loro ritenersi “invalicabili”, cercando di spegnere le voci del dissenso alla presenza militare e di incutere paura con provvedimenti preventivi in cui evidenziano dei passaggi a loro molto cari :

La divisione tra buoni e cattivi, ovvero la concessione o la negazione del gratuito patrocinio da parte del Tar a chi ha diritto di usufruirne economicamente a seconda della fedina penale cucita su misura dalla Digos. Quindi vale la regola: se hai una fedina penale linda, o quasi, il gratuito patrocinio è concesso. Non ce l’hai? Allora se vuoi fare ricorso te lo paghi, cercando così di isolare chi ritenuto “pericoloso” e di frammentare la lotta.

L’altro aspetto è il diniego ai ricorsi avvenuto esclusivamente tenendo fede a mere supposizioni della questura. La giurisprudenza amministrativa sostiene a giustificazione dei dinieghi che “la misura del Foglio di via obbligatorio è diretta a prevenire reati, piuttosto che a reprimerli, e presuppone unicamente un giudizio di pericolosità per la sicurezza pubblica, fondato su concreti comportamenti attuali del soggetto destinatario, ossia su episodi di vita che, secondo il prudente apprezzamento dell’Autorità di Polizia, rivelino un’ oggettiva ed apprezzabile probabilità di commissione di reati”.

L’ultimo passaggio è quello che caratterizza le forze repressive, la prevenzione per loro significa incutere paura, ricattare con le armi che gli fornisce il capitale, reprimere con scudi e manganelli chi si oppone.

Ricordiamo che i primi fogli di via sono arrivati a seguito del corteo alla base di Decimomannu, l’11 giugno, e poi con il campeggio antimilitarista organizzato a Cagliari. Chi arrivava in città per il campeggio è stato atteso all’aereoporto dai digossini e gli è stato notificato il foglio di via dalla provincia di Cagliari.

A seguire, in concomitanza all’organizzazione della manifestazione del 3 novembre a Teulada contro la più grande esercitazione Nato da 15 anni, la Trident Juncture. I compagni e le compagne che a ridosso di quella data sono stati fermati dalla Digos nei pressi della base di Teulada hanno ricevuto il foglio di via da quel comune; ma, visto che c’era, la Questura ha inserito per alcuni anche gli altri comuni limitrofi alle basi militari e non paga di aver identificato poche persone nei pressi di Teulada, ha inviato altri fogli di via a qualcuno che in quel periodo non si è nemmeno avvicinato alla base, neanche per la manifestazione del 3 novembre.

Negli ultimi anni la Questura cagliaritana è stata prolifica di provvedimenti amministrativi e intimidazioni, che vanno da avvisi orali a richieste di sorveglianza speciale e perquisizioni per vilipendio alle forze armate.

Contro tutti questi provvedimenti la risposta vera e forte che si può dare è continuare a lottare.

La lotta ha sempre nella Questura e nelle istituzioni un ostacolo da valicare.

Minare la loro autorità e non accettare la presenza militare ovunque si presenti è un primo passo per cancellare l’immagine dei militari come portatori di pace e sicurezza o peggio eroi, ma valutarli per quello che sono: potenziali assassini.

I FOGLI DI VIA NON FERMERANNO LA LOTTA!

Ringraziamo chi fin’ora ha sostenuto la cassa per le spese legali contro le attività militari e invitiamo tutti e tutte a mantenere alta l’attenzione perché il cammino che ci aspetta è lungo.

La cassa per le spese legali contro le attività militari

Questa voce è stata pubblicata in General. Contrassegna il permalink.