Comunicato_prescrizioni della questura per la manifestazione 10 maggio alle 16.00 contro RWM Domusnovas
In data odierna la questura di Cagliari, tramite il commissariato di Iglesias, ha comunicato le prescrizioni per la manifestazione contro la fabbrica delle bombe RWM S.p.A. a Domusnovas.
L’RWM, secondo le comunicazioni della questura, ha chiesto di vietare la manifestazione alle 16 invitando gli antimilitaristi a rimandare di un’ora il concentramento nel piazzale della fabbrica per non disturbare la produzione di bombe e arrivare dopo chiusura.
Gli antimilitaristi confermano l’orario della manifestazione, alle ore 16.00 e ribadiscono l’urgenza di interrompere la fabbricazione di ordigni bellici.
—-
[English version at the bottom]
Il 10 maggio si riuniscono a Berlino gli azionisti per l’assemblea generale della più grande industria bellica tedesca, la Rheinmetall AG, madre della RWM S.p.A.; una delle tante filiali del colosso tedesco che ha sedi in tutto il mondo.
Il fatturato della Rheinmetall per il 2015 corrisponde a 2,6 miliardi di Euro. Il settore difesa della Rheinmetal è responsabile di circa la metà delle vendite del gruppo, ciò significa che questi soldi sono entrati grazie alla vendita di cannoni, munizioni, sistemi elettronici, carri armati e armamenti. Alcuni esempi: la commessa di carri armati in Algeria, costruiti direttamente in loco; i carri armati Leopard 2 venduti in Indonesia; le 250 000 bombe MK consegnate lo scorso giugno tramite la RWM agli Emirati Arabi Uniti, quelle responsabili della strage nello Yemen.
Il marketing populista della Rheinmetall è in perfetta sintonia con la comunicazione mediatica degli Stati che progettano a tavolino guerre per presunti scopi umanitari, tant’è che definisce l’obiettivo della divisione difesa “a tutela delle persone e delle attrezzature” orientando “le sue attività di ricerca e sviluppo per le principali aree di capacità nazionali stipulate dalle forze armate tedesche e alle esigenze dei profili di missione degli eserciti internazionali.” Secondo la S.p.A. tedesca “Le forze armate del 21 ° secolo devono affrontare le sfide crescenti e minacce complesse (…) combattendo a grandissimo rischio per preservare la sicurezza e la libertà. (…) il suo ruolo di fornitore di attrezzature per le forze armate tedesche, la NATO e altre nazioni responsabili, aiuta a proteggere le forze armate impegnate in operazioni militari.”
Ma è noto che le guerre convengono esclusivamente a chi le fa e dai territori inguerra si può solo scappare per sopravvivere. L’unico scopo della Rheinmetall è chiaramente la crescita del suo fatturato. Non dimentichiamo infatti che questa società è la stessa industria che ha dovuto cambiare più volte nel corso della storia, nome, sede e tipo di produzione: dopo la prima guerra mondiale e dopo aver servito la Wehrmacht nazista ma è sempre resuscitata con una nuova patina, assetata di soldi e senza scrupoli.
Sappiamo perfettamente che le multinazionali fanno i migliori investimenti nei paesi con più difficoltà economiche, non per ultimo in Sardegna, dove il lavoro non è mai stato un’opportunità bensì un ricatto. In questo periodo di eterni conflitti, che per alcuni significa esclusivamente business, si prospetta in Sardegna un ampliamento della RWM, grazie ad altre commesse e in vista di nuove guerre come quella in Libia.
Noi pensiamo fermamente che prosperare sulla vita e la morte delle persone non possa essere un lavoro, che si avviti un bullone o si concluda un’importante commessa. La possibilità di perdere alcuni posti di lavoro in un territorio devastato economicamente e socialmente crea ansia, lo possiamo capire, ma non per questo accettare. Non vogliamo esser ciechi né schiavi, dobbiamo trovare il modo di liberarci dall’idea che per pagare un mutuo trentennale sia necessario far parte di un meccanismo che ingrassa gli interessi di una politica economica fondata sulla guerra.
Per questi motivi ci ritroviamo il 10 maggio di fronte al piazzale della fabbrica di Domusnovas in concomitanza alle proteste degli antimilitaristi tedeschi che in Germania manifestano a Berlino di fronte alla sede dell’assemblea generale degli azionisti.
Fermiamo chi con estrema disinvoltura produce, trasporta e spedisce prodotti di morte attraverso le nostre strade, i nostri porti e aeroporti!
Assemblea Comitato NO BOMBE
Appuntamento il 10 maggio ore 14.30 piazzaleTrento (CA) per raggiungere insieme la manifestazione a Domusnovas.
///
DEMONSTRATION AGAINST THE RWM BOMB FACTORY
Meeting place: Forecourt of the RWM, Domusnovas
On May 10, shareholders of the largest German war industry, meet in Berlin for their general assembly. RWM S.p.A. is one of the German giant’s many subsidiaries around the world.
Rheinmetall AG’s turnover for 2015 was 2.6 billion euros. The defense sector of Rheinmetall is responsible for about half of the group’s sales, which means that this money comes from the sale of guns, ammunition, electronic systems, tanks and other weaponry. Some examples include: An order of tanks in Algeria, built directly on the spot; Leopard 2 tanks sold in Indonesia; the 250,000 MK bombs delivered last June through the RWM to the UAE, responsible for the ongoing massacre in Yemen.
The populist marketing of Rheinmetall is in perfect harmony with the news media of the states who plan wars for allegedly humanitarian purposes, so much so that the objective of the defense division is “Protection of people and equipment” directing “its activities to the main areas of national capability stipulated by the German armed forces and to mission requirements profiles of international armies.“ According to the German company “The armed forces of the 21st century face growing challenges and complex threats. (…) fighting at very great risk to preserve security and freedom.. (…) its role as an equipment supplier to the German armed forces, NATO and other responsible nations, helps to protect armed forces involved in military operations. “
But it is known that wars only benefit those who wage them and in war one can only escape to survive. The sole purpose of Rheinmetall is clearly the growth of its turnover. Do not forget that this company is the same industry that has had to change name several times throughout its history, name, location and type of production: after the First World War and after having served the Nazi Wehrmacht, but it is always revived with a new patina, unscrupulous and thirsty for money.
We know perfectly well that the multinationals make the best investments in countries with economic difficulties, not least in Sardinia, where work has never been an opportunity, but a form of blackmail. This period of permanent conflict, which for some means only business, promises an expansion of RWM in Sardinia, thanks to other orders and in view of new wars such as the one in Libya.
We firmly believe that to thrive on the life and death of people can not be a job, whether you are screwing a bolt or closing a major contract. The possibility of losing some jobs in an economically and socially devastated land creates anxiety, we can understand that, but not accept it. We do not want to be blind, or slaves, we must find a way to free ourselves from the idea that paying for a thirty-year mortgage requires one to be part of a mechanism that fattens the interests of an economic policy founded on war.
For these reasons we are meeting on May 10 in front of the forecourt of the Domusnovas factory in conjunction with the protests of the German anti-militarists in Germany who, in Berlin, will protest in front of the headquarters of the General Assembly of shareholders.
Stop those who so nonchalantly produce, transport and deliver products of death using our streets, our ports and our airports!
Assembly Committee NO BOMBS