L’accordo tra pescatori ,regione e ministero della difesa è stato raggiunto, si sono infatti incontrati il presidente della regione con delegati del ministero per raggiungere l’accordo. Dopo i pescatori di Teulada anche quelli della marineria di Capo Frasca sono tra i vincitori del concorso, noi ti portiamo la guerra in casa e tu vinci un indennizzo.
Le proteste dei pescatori di Capo frasca hanno messo in luce come la macchina bellica sia in bilico nel non potersi permettere intoppi. Dimostrare ai propri investitori la sicurezza e la tranquillità del poligono e del territorio circostante è troppo importante in questo momento in cui è annunciata la dipartita dell’aeronautica tedesca. Mantenere un equilibrio con i mezzi a disposizione era troppo importante per mettere a tacere l’ennesima voce di protesta contro la presenza militare in Sardegna ,farlo con gli indennizzi era la strada piu’ semplice.
La regione dal canto suo ha colto la palla al balzo. Una patata bollente come le servitu’ militari va mollata in fretta per non scottarsi. Pigliaru si è schierato subito accanto ai pescatori proprio per mettere a segno un doppio punto : da una parte mantenere la facciata con la popolazione che si vede difesa nei propri interessi, dall’altro far si che le proteste si quietino tenendo il poligono in una situazione di tranquillità, perchè protestare se ci sono gli indennizzi?poco importa se i pescatori aumenteranno magicamente di numero come a Teulada, tanto il mercato delle armi è fiorente e si puo’ ben permettere delle spese.
La lingua biforcuta delle istituzioni sarde che da un lato mettono in scena un teatrino contro le servitu’ e dall’altro fanno passare ogni porcata del ministero della difesa va messa in evidenza e smascherata perchè ha una grossa responsabilità nel pompieraggio delle lotte in corso.
Il servilismo dei pescatori ad accordi con la difesa lascia l’amaro in bocca, svendere un territorio in cambio di due spiccioli sarà un funesto lascito a chi si immagina una terra libera in un futuro magari non troppo lontano.
Sta a tutte e tutti noi continuare a far si che chi vive di guerra non sia lasciato in pace. Mai.