Calendario delle esercitazioni per il II° Semestre 2016: rielaborazione ed analisi

Come ogni semestre pubblichiamo il frutto di un lavoro di rielaborazione ed analisi del calendario delle esercitazioni, mirato a renderlo più fruibile ed intellegibile a tutti.

Ne riportiamo sotto una parte a mo’ di sintesi, la versione integrale è scaricabile qui.

COSA E DOVE SI SPARA IN SARDEGNA: CONSIDERAZIONI GENERALI.

Le attività di addestramento presso i poligoni in Sardegna nel secondo semestre 2016 (da ottobre a dicembre) sono state programmate e comunicate ai primi di giugno 2016 dal Ministero della Difesa al Comitato Misto Paritetico regionale (Co.Mi.Pa.) che, a differenza dei due semestri precedenti, le ha approvate.

L’assenso del Co.Mi.Pa. (i cui membri sono in maggioranza nominati dalla Regione Sardegna) trova un precedente solo nel primo semestre del 2015, quando il corrispettivo si era concretizzato nella promessa di un mese di esercitazioni in meno all’anno (15 giorni a giugno e 15 a settembre).

Se questa scelta, seppur meramente formale, già era criticabile in quel contesto, a giugno di quest’anno come contropartita per piegarsi agli ordini dello Stato Maggiore della Difesa i componenti del Co.Mi.Pa non hanno chiesto nulla. Non una parola sul numero e fortissimo impatto delle attività militari previste.

Si tratta comunque di una presa di posizione solo formale, visto che il Ministero della Difesa da sempre supera l’eventuale ostacolo di un rifiuto imponendo i calendari attraverso una decisione unilaterale, per decreto. In questa occasione la ministra Pinotti non ha dovuto imporre nulla, tutto è andato liscio come l’olio.

I documenti contengono, oltre ai calendari delle esercitazioni dei principali poligoni, anche l’elenco di quanto avvenuto nel secondo semestre dell’anno precedente (2015): quali esercitazioni sono state effettuate e quali armi si sono utilizzate. Per quanto riguarda il poligono di Capo Teulada, le rendicontazioni si limitano agli addestramenti effettuati dalla Brigata Sassari e non vengono menzionati gli armamenti usati in altri contesti, fra cui è doveroso ricordare la Trident Juncture 2015, esercitazione congiunta di tutti i paesi NATO, comprendente i settori terrestre, aereo e navale, che ha avuto luogo fra ottobre e novembre.

Questa lacunosità si inserisce perfettamente nel contesto che da un anno ormai accompagna i calendari delle esercitazioni riguardanti la Sardegna: le informazioni contenute sono di carattere estremamente generale, suscettibili di variazioni in corso d’opera, cancellazioni e nuovi inserimenti impossibili da prevedere. Non vi sono specificate le brigate che si addestreranno (ad eccezione della brigata Sassari, di stanza in Sardegna) e, di conseguenza, risulta assai difficile organizzare mobilitazioni basate su peculiarità specifiche date dagli armamenti propri di ogni reparto o dalla provenienza (blocco dei convogli).

L’esame dei documenti presentati (analisi delle attività svolte nel 2015 e calendari del 2016) mostra alcuni fatti importanti:

– La programmazione per il poligono di Capo Teulada è stata presentata in modo molto vago e lacunoso. L’esercito e l’Aeronautica Militare hanno evitato di presentare la pianificazione dettagliata delle loro attività, con l’indicazione dei reparti e degli armamenti impiegati. Si sono limitati a indicare in modo generico i periodi impegnati. Solo la Marina Militare e la Brigata Sassari hanno indicato in dettaglio le attività da svolgere, gli armamenti impiegati e in alcuni casi la quantità di munizioni da utilizzare.

– Nel poligono Interforze del Salto di Quirra è prevista, ancora una volta, un’attività intensa e devastante: ai consueti lanci missilistici (Missili Spada, AIM9-L, IRIS-T, Marte solo per citarne alcuni), bombardamenti aerei e guerra elettronica (autoprotezione, tracciamento, e contromisure elettroniche) si affiancano importanti test dell’industria privata (Alenia Aermacchi – ora Leonardo FinMeccanica – con i cacciabombardieri Tornado, Eurofighter e Piaggio Aerospace con i P.1HH HammerHead), programmi sperimentali sui droni (Mirach RDB 100/5 e P.1HH della Piaggio).

– Le indicazioni degli ordigni effettivamente impiegati sono molto generiche, a volte del tutto assenti. Solo nel caso delle esercitazioni riguardanti la Brigata Sassari (poligoni di Capo Teulada e S’Ena Ruggia) sono indicate le quantità previste, ma non le componenti chimiche contenute, prodotte e/o rilasciate.

– Continua l’uso di armamenti estremamente nocivi e pericolosi per la salute umana e l’ambiente, come i razzi TOW, che rilasciano amianto (80 TOW sparati a Capo Teulada nel 2014) e persino i razzi Milan che rilasciano una scia di Torio radioattivo, di cui più volte le autorità militari hanno annunciato la messa al bando. Il loro impiego è previsto durante l’attività addestrativa della Marina Militare al Poligono di Teulada. Eppure sia l’inchiesta condotta dalla procura di Lanusei sul poligono di Quirra che quella più recente del PM Emanuele Secci hanno evidenziato come, proprio nelle aree dove tale ordigno viene impiegato, la concentrazione di Torio è molte volte superiore rispetto a quella naturale (venti volte superiore a Teulada). Evidentemente la messa al bando è rinviata all’esaurimento delle scorte di magazzino.

– L’idea che le attività di “guerra elettronica”, che fanno a meno degli esplosivi (o ne fanno un uso ridotto), siano innocue e compatibili con la salute umana, l’ambiente e persino le attività turistiche, è priva di fondamento. Molte delle attività di disturbo e danneggiamento legate alla “guerra elettronica” si basano su intense emissioni elettromagnetiche che, anche se meno appariscenti, possono essere altrettanto nocive delle polveri tossiche e/o radioattive prodotte nelle esplosioni. Non c’è quindi alcuna garanzia che la sostituzione (o più spesso l’affiancamento) delle attività di guerra più tradizionali con quelle di “guerra elettronica” possa ridurre gli impatti sull’ambiente e la salute umana. Sostenerlo è un inganno pericoloso.

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