Un paio di mesi fa, durante un controllo, ad un compagno è stato notificato un foglio di via da Teulada e Sant’Anna Arresi, datato 2 novembre 2015.
Durante il campeggio A FORAS CAMP, tenutosi a Lanusei dal 7 all’11 settembre, ad un altro compagno è stato notificato un obbligo di comparizione in Questura, a seguito del quale gli è stato consegnato il foglio di via, sempre dagli stessi comuni.
Sapevamo che le misure restrittive notificate a ridosso del corteo del 3 novembre 2015 a Porto Pino non erano la totalità di quelle pronte nel cassetto dei questurini. Sapevamo che le stavano conservando. Che abbiano deciso di notificarle proprio nel momento in cui si ricomincia ad agire contro i militari tramite iniziative di approfondimento e lotta, fa intuire quanto le nostre azioni infastidiscano la controparte.
Ai compagni colpiti dalla repressione va tutta la nostra solidarietà!
A seguire lo scritto di uno dei due compagni.
Giustizia ad orologeria
La frenesia della 5 giorni lanuseina di “a foras camp” porta con se qualche strascico; le visite ripetute di digos e antiterrorismo hanno gasato non poco gli uffici della polizia e dei carabinieri di lanusei, che, durante il campeggio, si sono prodigati tra ronde continue e posti di blocco a tappeto. Avrà avuto effetto il solito mantra della questura sull’avvento dei famigerati “black bloc della penisola” o delle possibili scorribande dei “teppisti facinorosi” nel centro lanuseino. Una fiaba che non ha scalfito o intimorito chi di lanusei e degli altri centri ogliastrini, si è fatto in quattro per darci una mano e per ospitarci nel migliore dei modi.
Avrà provato godimento qualche frustrato in divisa nel recapitarmi a Lanusei “l’invito” a presentarmi in questura a Cagliari per ritirare il foglio di via da Teulada e Sant’Anna Arresi per 3 anni.
Chiedetevi come si possa recapitare in Ogliastra quasi un anno dopo il famoso corteo No Trident un foglio di via dal Sulcis; forse era troppo ghiotto l’evento del campeggio per non continuare a muovere tassello dopo tassello accuse, sanzioni e denunce contro il movimento.
La stessa voglia di reprimere di un anno fa, la stessa voglia di attaccare le forme di dissenso, il mio foglio di via come quello delle altre compagni e compagne è datato 2 novembre, un giorno prima di una delle giornate di lotta più belle della mia vita. Sarei dovuto essere insieme ai “ragazzi di Giba” chiuso in caserma, mentre una parte del corteo tagliava le reti e entrava nella base e un’altra resisteva alle cariche, e invece alla faccia vostra ho partecipato, ero lì ho visto tutto, la nostra vittoria, le vostre figuracce in mondo visione.
Il vostro orologio era sbagliato, così come la residenza e la mia data di nascita in quel documento infame, siete degli imbranati e frettolosamente avete provato a metterci in difficoltà noi e i “ragazzi di giba” che coraggiosamente sono partiti e sono arrivati fin dove non gli avete sbarrato la strada, sequestrandoli per una giornata. Con la loro forza e decisione siamo arrivati fino a toccare e poi tagliare le reti, volando sulle strade sterrate, respirando cs.
Mi hanno recapitato il divieto di calpestare le terre di Teulada e Sant’Anna Arresi per 3 anni perché il 28 ottobre di un anno fa ero stato identificato mentre facevo un sopralluogo in un area demaniale nei dintorni del poligono, per conoscere e quindi poter affrontare quel luogo di morte.
Il mio foglio di via rappresenta la mia scelta, ma anche una delle conseguenze in cui si puo’ incappare quando si sceglie un nemico come la NATO, lo stesso vale per gli altri 22 fogli di via che ha firmato il questore Gagliardi e consegnato ai miei compagni e compagne nel corso di quest’anno.
La nostra scelta l’abbiamo presa con coscienza; la coscienza di chi pensa che non sempre ciò che è giusto e anche legale, la coscienza che la guerra non corrisponde a difesa del territorio e delle sue genti, la coscienza che i popoli siano i reali detentori dei territori che vivono e non chi ci specula e li distrugge in nome di chissa’ quale stato, quale progresso o profitto.
Se necessario violeremo queste restrizioni infami, ci faremo forza con tutte le compagne e i compagni che in questo momento stanno combattendo con noi questa battaglia nel sulcis come altrove, daremo noi il foglio di via agli eserciti che da 60 anni stuprano le terre sarde.
SA LUTA NO SI FIRMAT! A FORAS MILITARIS DE SA SARDIGNA